A pochi giorni dall’uscita di Via Verdi 1, Marco Di Pinto ci parla di questo suo nuovo romanzo.
Come nasce questo libro e di cosa parla?
Nasce dalla mia esperienza diretta con i condomini e con le molteplici personalità che li infestano. Dalla mia convinzione personale che i concetti di condominio, comproprietà e condivisione siano assolutamente fallimentari, tanto da trovarmi a dover immaginare un ipotetico luogo diabolico nel quale riunire persone strambe, che si erano macchiate di un grave torto per una malefica rimpatriata e scegliere, appunto, un condominio.
A chi si rivolge?
A chi ha capito da un pezzo come va il mondo e magari si è un po’ rotto le scatole.
A quale dei personaggi di via Verdi sei più legato e perché?
Alla Bionda degli avvocati: infida, bugiarda, pronta a qualunque compromesso e comanda a bacchetta suo marito. Praticamente la vicina di casa di ognuno di noi.
Come è nato il tuo rapporto con la scrittura?
Ho semplicemente sentito il bisogno di farlo e ho cominciato buttare storie su carta. Ho sempre scritto di pancia, per rabbia. I miei primi racconti erano delle porcherie (non che negli ultimi ritenga di essere stato Hemingway), poi è arrivato qualche riconoscimento e qualche pubblicazione, mai a pagamento.
Quali sono i tuoi modelli letterari di riferimento?
Gli scrittori che mi hanno dato un cazzotto nello stomaco: Fante, Salinger, o quelli che mi hanno fatto sorridere e pensare con le loro denunce sottilmente sarcastiche: Sciascia, Fruttero e Lucentini. Ma li ammiro talmente tanto che solo a considerarli “modelli” mi sentirei un arrogante. Uscirebbero dalle rispettive tombe per venire a prendermi a sberle.
Quali sono i tuoi cinque libri preferiti?
La strada per Los Angeles – John Fante
Il giovane Holden – J. Salinger
Il conte di Montecristo – A. Dumas
Igiene dell’assassino – A. Nothombe
A che punto è la notte – Fruttero e Lucentini
Chi è Marco Di Pinto?
Uno che ha superato da un pezzo i trenta ma ha scelto di non crescere. Che coltiva peperoncini, ha paura dell’aereo e si innervosisce per la banalità e il qualunquismo. Per questo, ogni volta che accede a un social network, finisce per litigare con qualcuno.
Quali sono i tuoi prossimi progetti letterari?
Ho appena terminato un romanzo di formazione, intendo pubblicarlo. E magari spaccare. E magari comprarmi la moto. Anche smettere di lavorare non sarebbe male…