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Il simbolo

13,00

Descrizione

Anticamente tramite il linguaggio iconico gli dei comunicavano con gli uomini insegnando loro arti, scienze e saggezza. La relazione tra entità divine e terrene era diretta e non necessitava di processi cerebrali, poiché ogni uomo era naturalmente predisposto al contatto con il sovrasensibile. Tale facoltà interiore, però, col passare del tempo si è assopita fino a scomparire. Cosa rappresenta oggi il simbolo? La sua originaria funzione di sintesi è da considerare ancora attuale? Il suo valore sovraumano è tuttora pregno di un significato profondo? Su questi interrogativi dell’autore si sviluppa l’intero saggio che, partendo da un’attenta analisi etimologica, illustra il vasto universo dei simboli tra passato e presente.

 

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Michele Addante

Michele Addante (Bari, 1958). Fin dall’adolescenza asseconda una spontanea vocazione alla conoscenza del soprasensibile e intraprende indagini nello specifico dominio della parapsicologia. A partire dagli inizi degli anni Ottanta indirizza la sua ricerca nella direzione della conoscenza iniziatica, attraverso lo studio delle opere di J. Evola, di R. Guenon, di M. Eliade, di A. Reghini e di G. Kremmerz.  Negli anni Novanta, scopre l’opera e il magistero di R. Steiner.  Nel Luglio del 2008 pubblica sulla rivista digitale di formazione esoterica “Lex Aurea” (N. 30), un saggio intitolato Appunti sulla Via del Sacro Amore. Nel 2015 pubblica La Via Iniziatica del Guerriero, che espone una concezione metafisica del combattimento. Da circa sette anni coordina gruppi di studio orientati alla spiritualità.

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